La legge di Bilancio 2022 ha modificato la disciplina degli incentivi fiscali del piano Industria 4.0, andando a rimodulare le aliquote da applicare per usufruire del credito d’imposta.
Ecco quali sono le due principali possibilità di godere di incentivi fiscali per il 2022 e per gli anni successivi. In fondo trovi le linee di credito che non saranno rifinanziate dal 2023.
Cosa sono i beni strumentali 4.0?
Per investimenti in beni strumentali 4.0 si intendono gli acquisti di beni funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese secondo il modello “Industria 4.0”.
Questi beni possono essere materiali, ossia spese relative a strutture produttive il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti (a questo link l’elenco completo).
Oppure possono essere beni immateriali, come spese per software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni, nonché per servizi relativi all’utilizzo di tali beni mediante soluzioni di cloud computing (a questo link l’elenco completo).
Credito d’imposta in beni strumentali 4.0
Per l’acquisto dei beni sopra menzionati, il credito d’imposta beni strumentali 4.0 viene confermato fino al 2025, con una progressiva riduzione delle aliquote.
Per gli investimenti in beni materiali 4.0 le aliquote subiranno la seguente riduzione:
Per l’esercizio 2022:
- 40% per investimenti fino a € 2,5 milioni
- 20% per investimenti da € 2,5 milioni fino a € 10 milioni
- 10% per investimenti da € 10 milioni fino a € 20 milioni
Dall’esercizio 2023 fino all’esercizio 2025:
- 20% per investimenti fino a € 2,5 milioni
- 10% per investimenti da € 2,5 milioni fino a € 10 milioni
- 5% per investimenti da € 10 milioni fino a € 20 milioni
Il credito d’imposta potrà essere esteso fino al 30.06.2026 attraverso il meccanismo della prenotazione, ovvero se entro la data del 31.12.2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisto del bene (sia per l’acquisto in proprietà sia per il leasing).
Per i beni immateriali 4.0 le aliquote subiranno la seguente riduzione:
- Dall’esercizio 2022 fino all’esercizio 2023: 20% per investimenti fino a € 1 milione
- Per l’esercizio 2024: 15% per investimenti fino a € 1 milione
- Per l’esercizio 2025: 10% per investimenti fino a € 1 milione
Credito d’imposta in beni strumentali non 4.0
Per i nuovi investimenti in beni materiali e immateriali tradizionali non 4.0, invece, dal primo gennaio 2022 ci sarà una riduzione dell’aliquota agevolativa.
Per i nuovi investimenti effettuati dal 01.01.2022 al 31.12.2022 l’aliquota sarà pari al 6% del costo di acquisto del bene, nel limite massimo di costi ammissibili pari a:
- € 2 milioni per i beni materiali
- € 1 milione per i beni immateriali
Il credito d’imposta può essere esteso fino al 30.06.2023 attraverso il meccanismo della c.d. prenotazione, ovvero se entro la data del 31.12.2022 il relativo ordine sia accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisto del bene (sia se si tratta di acquisto in proprietà che leasing).
I bonus non prorogati a partire dal 2023
La legge di bilancio non ha, invece, concesso un’ulteriore estensione temporale:
- per i beni strumentali non 4.0 acquistati dal 1 gennaio 2023, per i quali non è più previsto alcun tipo di agevolazione.
- al credito d’imposta per la formazione del personale dipendente finalizzata all’acquisizione o al consolidamento delle competenze rilevanti per la trasformazione tecnologica e digitale previste dal Piano nazionale Impresa 4.0, che resterà in vita fino alle spese sostenute nel periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2022.
